Tracce di possibili monete bizantine sono state rilevate sulla Sindone.
Il lavoro dei ricercatori dell'Università di Padova e statunitensi, pubblicato sul Journal of Cultural Heritage, e presentato alla Conferenza sulla Sindone in Canada, ipotizza la possibilità che, anche prima dell'anno 1000, varie monete auree bizantine col volto di Cristo siano state strofinate con la Sindone.
L'ipotesi potrebbe essere quella di produrre reliquie per contatto.
Lo studio di Giulio Fanti e Claudio Furlan ha individuato
dell'Elettro, una rara e antica lega di oro e argento con tracce di
rame. Secondo Fanti ciò contraddirebbe il risultato della radiodatazione
al Carbonio-14, eseguita nel 1988, che ha datato la Sindone intorno al
XIV secolo.
L'ipotesi dello strofinamento di monete sulla Sindone, allo scopo di ottenere reliquie per contatto, la escluderei in partenza in quanto il movimento avanti e indietro di tali oggetti non avrebbe creato alcuna impronta precisa, se non una zona più contaminata di molecole inorganiche. Non è da escludere, invece, che nel corso dei secoli la tela sia stata occultata insieme ad altri oggetti, come piccoli reliquiari dei primi martiri, ma anche sotto le monete del tesoro di qualche regnante che simpatizzava per i cristiani ed ai quali fece il favore di custodire al sicuro i loro cimeli.
RispondiEliminaInfatti io parlo di strofinamento di altre monete con lo spirito della reliquia per contatto (tra le altre cose, tradizione molto viva ancora qui a Napoli) che non lascia impronta materiale, ma solo minerale come ha dichiarato il Prof. Fanti.
RispondiEliminaDell'immagine delle monete, invece, per la precisione del Dilepton Lituus trovata sugli occhi dell'Uomo della Sindone, dall'analisi fatta dai Proff. Pierluigi Baima-Bollone e Nello Balossino negli anni '90 del XX Secolo, (vedi qui https://sindone.dicecca.net/p/limmagine-della-sindone.html) se ne può discutere.
Per me, l'idea è interessante, poiché lo studio era fatto bene (si potrebbe riproporre con l'affiancamento delle ultime analisi a contrasto dei filtri digitali e volendo in accoppiamento dell'AI addestrata allo scopo come fatto recentemente per i papiri di Ercolano), e potrebbe essere un interessante apporto, compreso le ultime pubblicazioni di Archeometry (rivista dell'Università di Oxford) ed altre riviste in materia dell'analisi del C14 del 1988 per quantomeno ridiscutere dell'approccio alla datazione della Sindone