L'occasione mi è stata data dalla Conferenza svoltasi ad Avellino il 13
gennaio, cui hanno partecipato la Prof.ssa Emanuela Marinelli, una
delle più eminenti Sindonologhe al mondo, il Prof. Paolo Picciocchi,
accompagnato da sua figlia la dottoressa Paola Picciocchi, i quali hanno
presentato una nuova tesi sulla morte dell'uomo della Sindone, e sul
rivolo di sangue a forma di ε (epsilon rovesciato) presente sulla
fronte.
Inoltre ha presenziato all’incontro Michele Miscia, Direttore
del Centro Studi sui Misteri della U.N.L.A., che ha scritto, in
collaborazione con la Prof.ssa Marinelli, il libro “La Sindone alle
sorgenti del mistero” edito da Sigma Libri.
Introduce il dibattito Michele Miscia che, nel corso del suo intervento, smantella alcune teorie sulla falsificazione della Sindone, tra le quali l’ipotesi che sia stata dipinta da Leonardo da Vinci.
Il prosieguo della conferenza è affidato alla Prof.ssa Emanuela Marinelli la quale, con l'aiuto di slide, inizia a raccontare la storia della Sindone, il cui termine, precisa, deriva dal greco “Syndon”, che significa “lenzuolo”.
Il possibile viaggio della Sindone viene
tracciato attraverso un'analisi comparata delle tracce presenti nella
Storia e nella Iconografia e quelle presenti nel Lenzuolo che ha
contenuto Cristo.
Nel corso della conferenza si ricostruisce il
percorso che ha visto la Sindone presente a Gerusalemme, Edessa,
Costantinopoli, la sua improvvisa scomparsa (quando fu distrutto
l'Ordine Templare ad opera di Filippo IV il Bello, re di Francia) e la
altrettanto improvvisa riapparizione a Lirey in Francia, ad opera di un
discendente di un Crociato Templare.
L’intervento prosegue con la
storia nota ai più - da quando la Sindone passa in mano ai Savoia fino
ai giorni nostri – e attraverso la presentazione delle analisi condotte
nel corso dell'ultimo secolo, in particolare dalla prima fotografia
eseguita dall'Avv. Secondo Pia, nel 1898, fino ai recenti studi
effetttuati al computer.
La parola passa poi al Professor Picciocchi (anatomopatologo della II Università di Napoli), che mostra due tesi molto interessanti.
Nella prima, Picciocchi sostiene
che l'Uomo della Sindone non sia morto per emopericardio (tesi avallata
nel corso del tempo), ma a seguito di un altro evento, una complicanza
dovuta all’asfissia da posizione statica e dai traumi subiti durante la
“passione” precedente la crocifissione.
Ad avallo di questa tesi,
viene sottolineato che, se la morte fosse sopraggiunta per
emopericardio, sarebbe uscito solo sangue e non acqua e sangue, come
invece narrano i Vangeli e come risulta dall’analisi dell'impronta
Sindonica.
La seconda - e più affascinante - tesi è quella
riguardante la forma della ε (epsilon rovesciata), che sarebbe non un
rivolo di sangue o una ciocca di capelli insanguinata, bensì un’
escoriazione da trauma, dovuta alle percosse ricevute dal condannato.
Degno di nota anche l’accenno all’Incoronazione di Spine, che l'Uomo
della Sindone avrebbe subito per poco tempo, e non fino alla morte in
croce.
Ha chiuso il convegno il Senatore Pionati, che ha ringraziato i convenuti ed il pubblico per l'interesse mostrato nei confronti questa complicata ed affascinante materia.
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